“Quattro chiacchiere con”… chi ci racconta la Effe: Salvo Trifirò.

Questa settimana la rubrica del martedì mattina “quattro chiacchiere con…” ci farà conoscere meglio la voce che accompagna le partite della nostra Effe nelle partite casalinghe: Salvo Trifirò. Salvo è reduce da un’importante esperienza professionale come quella di redattore per basketinside per la Coppa Italia tenutasi a Bologna nello scorso week-end. Con lui ci siamo confrontati in una bella chiacchierata tra amici, quasi da bar, su tematiche riguardanti lo stato dell’arte della Legadue, ed in particolare soffermandoci sul difficile momento agrigentino. La soluzione da entrambi trovata è univoca: cercare di trovare un’unità d’intenti tra squadra, staff e tifosi, perché in fondo, seppur con idee diverse che a volte generano anche tensioni, che sono frutto esclusivamente di una grande passione, vogliamo tutti la stessa cosa: il bene della nostra grande Fortitudo Moncada Agrigento!

Ciao Salvo! Redattore da circa due anni per basketinside.com, hai iniziato la tua carriera dapprima come radiocronista ed, in seguito, da quest’anno sei la voce ufficiale per LNPTV delle partite casalinghe della nostra Fortitudo. Come e quando nasce la passione per la pallacanestro? 

Un saluto a te, #malatodieffe, ed a tutti i lettori! La passione per la pallacanestro nasce con il tentativo di diventare giocatore, uno di quei sogni che si fanno a pochi anni di età. Poi, tra la mancanza di talento e l’abbondanza di chilogrammi, sono passato ad altro. Non rimpiango quello che mi è successo, la pallacanestro dà l’opportunità di emozionarsi non solo facendo un canestro, ma anche guardandolo o raccontandolo: così ho iniziato a collaborare con basketinside.com, la testata per cui ancora adesso lavoro. Il passaggio alle cronache verbali è stato molto celere: per i playoff dell’anno scorso, insieme ad Angelo Gelo e Domenico Vecchio, abbiamo azzardato una radiocronaca, e i risultati sono stati ottimi. Quest’anno per fortuna (e spero anche qualcosa in più), grazie alla fiducia di molti addetti ai lavori tra cui l’addetto stampa della squadra Pietro Scibetta, sono il telecronista delle partite casalinghe di Agrigento, un vero sogno per me ed un grande onore!

Sei reduce dalla Coppa Italia a Bologna, dove hai raccontato per basketinside le partite della competizione. Che emozioni hai provato nel narrare quella che è stata una vera e propria festa del basket made in Italy?

E’ stato qualcosa di magico, per un appassionato credo non esista qualcosa di meglio: in 3 giorni 14 partite tra B e A2 ad altissimo livello. Non ti nascondo che ho sperato per un momento di fare anche una piccola telecronaca per la partita più inutile, anche solo per dire di averlo fatto alla Unipol. Non è stato possibile perché giustamente la precedenza è stata data a dei veri professionisti ma poco importa, sono cose che non dimenticherò mai. Si respira aria di grande professionismo, si sta a contatto con veri guru del giornalismo sportivo dai quali cerco sempre di imparare i trucchi del mestiere. Per quanto riguarda il torneo, dal mio (nostro) punto di vista non poteva andare peggio: ha vinto la squadra più forte che poi ha vinto il torneo, un torneo di altissimo livello. Biella e Trieste le squadre che mi hanno impressionato di più. Un cenno vorrei farlo alla B, un campionato sempre più ricco di qualità. Per quanto riguarda l’organizzazione è meglio sorvolare stendendo un velo pietoso e passare alla prossima domanda.

Quale azione tra quelle raccontate quest’anno ricordi con più piacere?

Quest’anno tra le schiacciate di Buford e le triple di Evangelisti potrei citarne tante. L’azione regina però, rimane il tiro da 24 metri di Chiarastella con Latina, dove credo di avere anche un po’ esagerato. Ricordo volentieri, solo dal punto di vista telecronistico, sottolineo “solo”, la tripla di Ferguson che ha consegnato la vittoria a Biella e la nostra contestuale sconfitta. Sono fiero di come l’ho raccontata, rispettando le direttive, staccandomi dal cuore da tifoso per garantire l’imparzialità del cronista.

In cabina di telecronaca, al commento tecnico accanto a te, c’è Michele Govanatto, capitano di quella Fortitudo che seguivi da tifoso sugli spalti. Che emozioni provi a raccontare le partite accanto ad uno dei tuoi “idoli” del passato? Avete da subito dimostrato una grande intesa, come se faceste da sempre, insieme, questo mestiere, proiettandovi senza dubbio ad essere una delle coppie qualitativamente migliori di tutta LNPTV.

Michele è una persona speciale: lo ricordo da tempo, quando giocava adoravo il suo arresto a due tempi prima della bomba da 3 punti. Quando l’ho conosciuto ho avuto un giustificabile timore reverenziale che adesso è svanito grazie alla sua umiltà e disponibilità. Il feeling è di alto livello, ormai io conosco il suo lessico e lui il mio, ci troviamo alla grande. Mi piace sottolineare che prima del mio “buonasera amici telespettatori” e dopo il mio “un caloroso saluto” che aprono e chiudono il match, battiamo sempre il 5 pronti per cominciare. Io lo apprezzo molto, in primis come persona, spero la pensi anche lui allo stesso modo.

Che idea ti sei fatto dell’attuale momento della Fortitudo? Eliminati in malo modo dalla coppa, alla quale comunque abbiamo avuto il merito di qualificarci, occupiamo al momento la quarta posizione in classifica. Eppure le condizioni ambientali fuori e dentro la squadra non sembrano essere le migliori…

Quando sono intervenuto pubblicamente ho sempre detto che la situazione non è delle migliori, è inutile mettere il salame davanti i nostri occhi. Troviamo delle serie difficoltà a risorgere nei momenti difficili soprattutto dentro la partita. Cosa che ci riusciva sempre negli anni passati. Di mio sono sempre stato molto ottimista, perciò sono fiducioso sul fatto che ci possa essere una svolta decisiva che possa capovolgere la stagione. Ci aspettano solo finali adesso, è il momento di uscire fuori dal guscio.

Parliamo di sogni e prospettive: quale partita sogni di potere raccontare un giorno? qual’è il tuo sogno nel cassetto?

Non ti rispondo Eurolega, NBA o qualcosa del genere, altrimenti il mio ottimismo andrebbe oltre sfociando nell’utopia. Mi “basterebbe” una finale playoff della mia Fortitudo, a quel punto avrei una carica tale da mangiare il microfono, sarebbe davvero un sogno. Ogni notte, prima di andare a dormire, penso ad una possibile frase da urlare qualora dovessimo ottenere la promozione in casa del tipo “abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene”. Non la svelo, sarà una sorpresa, si spera!

Mi resta ancora un anno e qualche mese per tentare un salto che potrebbe svoltare la mia vita e la mia carriera. È chiaro che cerco in tutti i modi di rendere al meglio con la speranza di piacere a qualcuno dei piani alti. So che è un’impresa non indifferente, per questo cerco di mantenere un’impostazione quasi divertente in quello che faccio. Non lo vedo come un lavoro, amo questo gioco e amo quello che faccio, mi piace tantissimo leggere la gente che mi cita facendomi dei gentili complimenti. Al momento vivo di questi feedback: poi si dice, se son rose fioriranno!

Ciao Salvo, grazie per averci concesso di fare quattro chiacchiere insieme. L’appuntamento con te sarà domenica 19, quando racconterai il big match contro Legnano!

Ciao e grazie mille a te, è stato un vero piacere. Un saluto a tutti i lettori e Forza Fortitudo!

Di seguito, il canestro pazzesco di Albano Chiarastella contro Latina raccontato da Salvo Trifirò.